L’attività di supervisione pedagogica si rivolge a persone singole, gruppi o equipe di lavoro che operano in ambito educativo che desiderano attivare uno spazio/percorso in cui affrontare questioni concrete tratte dalla quotidianità professionale, ponendosi come obiettivi il superamento di situazioni critiche o difficili e il miglioramento dell’organizzazione e dell’efficacia del proprio lavoro.
La supervisione mira a facilitare nei professionisti che lavorano in ambito socio-educativo un’attenta riflessione sul proprio stile educativo, per far emergere sia i punti di forza sia le criticità dell’agire quotidiano, favorendo una riflessione guidata su tematiche specifiche quali: la riconoscibilità del proprio ruolo professionale all’interno dell’organizzazione in cui si opera; le modalità di collaborazione con i colleghi e con le figure apicali di riferimento; la gestione del lavoro e della relazione con i propri interlocutori (clienti/destinatari/utenti).
Nello specifico, la supervisione pedagogica consta di due momenti:
- l’osservazione, che prende in considerazione tutti quei fattori che caratterizzano la qualità di un servizio socio-educativo quali, ad esempio, la relazione tra educatori e bambini/ragazzi, tra operatori e genitori e tra educatori all’interno dell’equipe; la progettazione educativa delle attività; i fattori contestuali legati alla progettazione e gestione di spazi e materiali all’interno del servizio;
- la restituzione all’equipe, ovvero la condivisione di una lettura critica di quanto rilevato durante l’osservazione.
La supervisione pedagogica si definisce come un percorso che necessita di avere una cadenza costante nell’andamento del servizio -almeno un incontro al mese -; tuttavia può essere calendarizzata secondo le necessità del committente in modo da rispondere alle reali esigenze dell’equipe educativa.